La crisi che ha sicuramente colpito moltissime fasce sociali della popolazione come del resto anche milioni di imprese e professionisti e tutto questo, ha avuto un effetto recessivo sull’economia con la conseguenza di un crollo dei consumi ad ogni livello.
Oggi vogliamo discutere senza pregiudizi di alcuni comportamenti di spesa e delle aree di mercato in cui si direzionano i ‘consumi’ e le ‘uscite di denaro’ degli italiani, giusto per capire se veramente sono finiti i soldi (in generale) oppure, i tagli riguardano prevalentemente alcuni settori ed aree, mentre sussistono spazi (alcuni dei quali anche discutibili) dove i cittadini (di qualunque estrazione sociale e culturale) continuano a spendere senza limiti (e talvolta, anche di più che in passato)
Le notizie pessimistiche sui dati che riguardano il livello dei consumi sono continuamente pubblicati su tutti i media, eppure, ci sono aree, segmenti e nicchie che continuano a ‘macinare’ livelli di fatturato elevato (crisi o non crisi).
Se prendiamo in considerazione il gioco ad ogni livello :
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sale gioco (bingo, sale casinò, centri scommesse, ecc.)
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macchine da gioco installate in ogni tipo di attività;
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trading online ed altre forme di gioco mascherate come investimenti in titoli su piattaforme Web;
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gratta e vinci;
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gioco illegale ed al di fuori dei circuiti autorizzati ;
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gite e vacanze presso i casinò tradizionali;
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ecc.;
ci rendiamo conto della crescita complessiva del comparto e di come l’importo medio ‘giocato’ da ogni soggetto, sia cresciuto notevolmente negli ultimi 10 ma anche 5 anni, andando in controcorrente rispetto ai consumi tradizionali.
Senza entrare in giudizi ed aspetti sociologici (per quanto questi ultimi siano importanti per capire il fenomeno), la ‘febbre’ del gioco coinvolge in particolare soggetti che hanno minori capacità reddituali e può essere considerato un settore ‘anticrisi’, cioè meno immune dagli effetti della recessione economica che sta colpendo l’economia.
La compravendita di oggetti preziosi.
Il successo dei negozi ‘compro oro’ che con i loro punti vendita hanno inondato ogni via e piazza italiana, non può essere spiegato soltanto con il fatto che alcuni particolari punti vendita (una esigua minoranza) siano stati gestiti (in base ai controlli effettuati) in maniera discutibile.
Si tratta invece di un fenomeno legato ai cambiamenti sociali ed economici (ed anche culturali) che spinge cittadini a vendere (ma anche acquistare) beni preziosi di ogni tipo.
Potremmo continuare a citare il boom delle attività legate a forme di erotismo più o meno legittime (alcune lo sono pienamente, altre, presentano invece molti elementi di ‘ombra‘).
Pensiamo al boom di aperture in questi anni di club per scambisti e di attività connesse e complementari a questo (attività perfettamente regolari e per questo le ricordiamo in questo post).
Accanto a questa tipologia, bisogna anche citare il boom dei centri massaggi cinesi (oltre 200 solo a Milano) su cui è in corso una ampia e comprensibile discussione.
Per non parlare del successo di siti come ad esempio You Porn che pare abbia trovato il massimo della visibilità proprio fra i cittadini italiani.
Se a tutto questo aggiungiamo il grande fatturato dei siti di dating e similari, comprendiamo che il fenomeno sia nella realtà molto più complesso e meno ‘semplificabile’ con un’analisi affrettata e limitata a giudizi formali.
In concreto, la crisi esiste ma come in ogni mento storico, colpisce molti ma non tutti.
Al di là dei pochi e per alcuni lettori anche discutibili esempi che abbiamo accennato (che anche per limitato spazio disponibile abbiamo dovuto semplificare), sempre esisteranno opportunità e motivi ed aree di guadagno, in tutte le situazioni ed i momenti storici!